domenica 22 maggio 2011

Trasparente, indistruttibile e trasversale
lo sviluppo delle tecnologie per la lavorazione del vetro ne estendono l'applicazione a tutti i settori dell'arredo




Nel 1987 il lancio, da parte di Fiam, della celebre poltrona disegnata da Cini Boeri fu dirompente. Non solo le curve erano impeccabili grazie a una termoformatura abilissima, ma c’era un aspetto completamente nuovo: la lastra era autoportante e a quell’oggetto non veniva aggiunto alcun altro materiale.
Per riassumere, i processi lavorativi che permettono di ottenere dei prodotti realmente innovativi sono i seguenti:
- la termoformatura, prima pensata come per gravità, poi in grado di raggiungere sagome complesse e piegature ritorte su se stesse;
- la tempra, ovvero il trattamento della lastra basato su un riscaldamento a oltre 600°C seguito da raffreddamento veloce ad aria, mirato a determinarne la durezza;
- la saldatura a raggi ultravioletti.
 Ma il repertorio contemporaneo dei prodotti d’arredo in lastra di vetro annovera modelli in ambiti per i quali, fino a pochi anni fa, nessuno avrebbe mai sospettato l’impiego: cucina, bagno (per rubinetti, soffioni, lavabi), librerie prive di struttura, scale e tanto altro, crediamo che l’intento di questo perfezionamento tecnologico sia quello di una smaterializzazione fisica diretta a creare un senso di stupore.

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